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🌳 COSA PUÒ UN PARCO

Un riassuntone visto che tante persone nuove si sono aggiunte.

Questa pagina segue le politiche urbanistiche bolognesi (cioè le colate di cemento targate PD) e i tentativi di fermarle. In particolare stiamo seguendo la lotta contro l'allargamento dell'autostrada, il Passante di Mezzo. Negli ultimi giorni abbiamo anche seguito molto da vicino la battaglia contro la distruzione del Parco Don Bosco, nel quartiere San Donato.

In questo parco si trova una scuola costruita a inizio anni 80 che necessita di ristrutturazione. Invece di ristrutturarla, il Comune di Bologna ha deciso di distruggerla e ricostruirla nel parco accanto. Distruggendo anche il parco, polmone verde del quartiere.

Da mesi è iniziata una protesta contro questo progetto, innescata da un comitato di cittadini del quartiere. Questa protesta ha unito diverse generazioni, diversi pezzi di città. Ha funzionato per tanti motivi, ma per essere sintetici: ha saputo dire quello che faceva e fare quello che diceva. La voglia di difendere la vita in città è sempre stata un sincero motivo di complicità. Niente a che vedere con la lingua biforcuta degli amministratori.

Ieri un dispiegamento di forze imponente (oltre 100 tra poliziotti e carabinieri) ha provato a imporre con la forza lo sgombero del parco e il taglio degli alberi. Nonostante le violenze e i feriti, non ci sono riusciti. La protesta si è organizzata, abbiamo superato le transenne appena installate. I lavori hanno dovuto fermarsi, i disboscatori hanno rinunciato (dopo aver purtroppo tagliato alcuni alberi) e anche la polizia ha abbandonato il campo.

Alcune piccole cose da aggiungere

1. Il presidio permanente al parco CONTINUA. Non ci hanno sgomberato. Non ci hanno rubato nemmeno un metro. Hanno lasciato delle cicatrici arboree e sui nostri corpi, le cureremo insieme.

2. Dopo un braccio rotto, due mani fratturate e vari contusi (anche minorenni), questore, sindaco e vicesindaca dovrebbero solo dimettersi. L'indignazione per le violenze della polizia funziona solo se quelle violenze accadono a Pisa?

3. I tagli degli alberi avvenuti ieri, a ridosso dei manifestanti, senza le dovute protezioni... erano platealmente insicuri, forse illegali. Fatti in tutta fretta per cercare di rubarci 6 alberi il più velocemente possibile. Una strategia pazzesca, disposta a rischiare di far male pur di completare l'opera in fretta.

4. Una lotta piccola è diventata potentissima perché si è ancorata a un luogo e l'ha abitato, con coerenza e amore. Ci sembra un indizio di qualcosa che funziona

🌳 COSA PUÒ UN PARCO

Un riassuntone visto che tante persone nuove si sono aggiunte.

Questa pagina segue le politiche urbanistiche bolognesi (cioè le colate di cemento targate PD) e i tentativi di fermarle. In particolare stiamo seguendo la lotta contro l'allargamento dell'autostrada, il Passante di Mezzo. Negli ultimi giorni abbiamo anche seguito molto da vicino la battaglia contro la distruzione del Parco Don Bosco, nel quartiere San Donato.

In questo parco si trova una scuola costruita a inizio anni 80 che necessita di ristrutturazione. Invece di ristrutturarla, il Comune di Bologna ha deciso di distruggerla e ricostruirla nel parco accanto. Distruggendo anche il parco, polmone verde del quartiere.

Da mesi è iniziata una protesta contro questo progetto, innescata da un comitato di cittadini del quartiere. Questa protesta ha unito diverse generazioni, diversi pezzi di città. Ha funzionato per tanti motivi, ma per essere sintetici: ha saputo dire quello che faceva e fare quello che diceva. La voglia di difendere la vita in città è sempre stata un sincero motivo di complicità. Niente a che vedere con la lingua biforcuta degli amministratori.

Ieri un dispiegamento di forze imponente (oltre 100 tra poliziotti e carabinieri) ha provato a imporre con la forza lo sgombero del parco e il taglio degli alberi. Nonostante le violenze e i feriti, non ci sono riusciti. La protesta si è organizzata, abbiamo superato le transenne appena installate. I lavori hanno dovuto fermarsi, i disboscatori hanno rinunciato (dopo aver purtroppo tagliato alcuni alberi) e anche la polizia ha abbandonato il campo.

Alcune piccole cose da aggiungere

1. Il presidio permanente al parco CONTINUA. Non ci hanno sgomberato. Non ci hanno rubato nemmeno un metro. Hanno lasciato delle cicatrici arboree e sui nostri corpi, le cureremo insieme.

2. Dopo un braccio rotto, due mani fratturate e vari contusi (anche minorenni), questore, sindaco e vicesindaca dovrebbero solo dimettersi. L'indignazione per le violenze della polizia funziona solo se quelle violenze accadono a Pisa?

3. I tagli degli alberi avvenuti ieri, a ridosso dei manifestanti, senza le dovute protezioni... erano platealmente insicuri, forse illegali. Fatti in tutta fretta per cercare di rubarci 6 alberi il più velocemente possibile. Una strategia pazzesca, disposta a rischiare di far male pur di completare l'opera in fretta.

4. Una lotta piccola è diventata potentissima perché si è ancorata a un luogo e l'ha abitato, con coerenza e amore. Ci sembra un indizio di qualcosa che funziona


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