🥇 Olimpiadi 2026 Milano: extracosti opachi e subalternità del pubblico ai privati
🏟 A meno di un anno dall’inaugurazione, il “Palazzetto dello sport” di Santa Giulia (ma sarebbe più corretto chiamarlo “Eventim Arena”, la CTS - Computer Ticket Service collegata alla multinazionale tedesca dello spettacolo che la sta costruendo ed erediterà la gestione dell’area dopo i Giochi facendone tutto tranne che un impianto sportivo a disposizione del pubblico), gli sviluppatori privati (Risanamento Spa e Lendlease Italy Sgr Spa) che secondo l’accordo quadro dovevano garantire i lavori per le vie di accesso, hanno dichiarato la loro impossibilità a rispettare la scadenza fissata, il che ovviamente impedisce la fattibilità dell’evento.
💸 Invece che pretendere il rispetto degli accordi e fare valere il proprio diritto di applicare penali, la Giunta nel mese di maggio ha provveduto a stanziare d'urgenza 7.350.000 euro (una cifra quasi pari a quella dell’intero budget dell’Assessorato allo Sport, 8mln), con prelievo dal fondo di riserva di cassa. Non solo quindi i lavori saranno eseguiti in tutta fretta nel periodo estivo, ma trattandosi di “opere temporanee” le strade e i servizi connessi saranno smantellati a fine Giochi e sostituiti, in teoria, con infrastrutture definitive.
❓Se il Ministero rimborserà questo “anticipo” da parte del Comune non è dato sapere al momento, così come ignota rimane la motivazione di questi nuovi extracosti per l’Arena di cui, esattamente come per i 60 già sborsati e i 40 pretesi da Coima per la realizzazione del Villaggio Olimpico, non è stata resa pubblica alcuna giustificazione.
🙇♂ Ci troviamo di fronte ancora una volta a Comune, Regione e Stato che obbediscono ai capricci dei privati in nome del Grande Evento, una Giunta che copre i buchi dei costruttori e svende il proprio patrimonio (vedi vicenda Meazza di San Siro, ci torneremo), mentre chiude gli impianti sportivi pubblici perché “economicamente improduttivi”, così come costringe gli spazi culturali ad accettare il ricatto tra aziendalizzazione e chiusura (come accaduto di recente a Wow - Museo del Fumetto).
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