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In breve


Cosa fai quando la logica del vangelo ti propone di agire ben al di là di quello che senti o del sacrificio che sei disposto a fare?
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Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Mercoledì
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 3, 16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
"Chiunque infatti fa il male non viene alla luce"
 
 
 
Venire alla luce è un'espressione utilizzata per indicare la nascita, il venire al mondo, ma significa anche rendere noto qualcosa, non tenerla nascosta, riservata. Chi fa il male odia la luce, preferisce rimanere al buio, tenere le cose nascoste e non renderle evidenti. Spesso si fa fatica a mettere alla luce il male perchè vuol dire riconoscere i propri limiti, umiliarsi, provare vergogna, o anche assumersi la responsabilità di qualcosa. Tutto questo investe così tante energie interiori che spesso risulta più facile omettere e nascondere l'evidenza del male, anche se soggettivamente se ne ha la consapevolezza. Ma il primo passo per liberarsi dalla schiavitù del male è metterlo alla luce, anzitutto davanti a se stessi, smascherarlo. Riconoscerlo per quello che è e non assumersi più il compito di difenderlo. Occorre poi metterlo alla luce anche agli occhi di coloro che possono comprenderci e aiutarci a superarlo, senza provarne vergogna. La fede dona la forza per combattere il male fino alla sua radice.

dVincenzo

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Non pensare di rendere innocuo il male nascondendolo o attenuandolo, in tal modo gli rendi solo più agevole il suo dominarti. Per liberartene devi lottare mettendolo allo scoperto e smascherandolo.
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Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Giovedì 11 aprile 2024
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,31-36

Chi viene dall'alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.
"Chi viene dalla terra, parla secondo la terra"
 
 
Se ti fermi a parlare con qualcuno per molto tempo pian piano puoi capire quali sono i suoi interessi principali, o il suo lavoro, non solo dal suo modo di parlare, dal tipo di lessico che usa, ma soprattutto dai temi della sua conversazione. Allo stesso modo il Vangelo fa notare che chi viene dalla terra parla secondo la terra, ovvero secondo un linguaggio umano. I suoi argomenti principali e i pensieri che esprimerà facilmente metteranno al centro il potere, gli interessi economici, il divertimento, le preoccupazioni quotidiane, il rifiuto e la fatica della sofferenza e del sacrificio. Chi viene dal cielo facilmente parlerà del regno di Dio, della fede, della speranza, della transitorietà dei beni e dei piaceri del mondo, del valore dell'impegno e del sacrificio, dell'amore ai poveri e ai sofferenti. Tu da dove provieni?

#linguaggio #argomenti

dVincenzo

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Dal linguaggio che prevale nel tuo quotidiano fai capire lo spessore della tua fede e gli aspetti della vita che ti stanno più a cuore.
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Venerdì
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,1-15

In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
"Erano circa cinquemila uomini"
 
 
Quando Dio chiede qualcosa all'uomo lo mette sempre davanti a situazioni che hanno sempre un qualcosa di impossibile. Il Signore non vuole spaventare l'uomo, al contrario vuole dimostrargli che con Lui tutto è possibile, anche realizzare progetti che sembrerebbero troppo grandi e irrealizzabili. Invece quando le iniziative o i progetti hanno un'origine umana e non vengono da Dio, in genere hanno finalità megalomani, ostentano grandezza, potenza, ricchezza. È un modo per imitare l'impossibilità delle imprese di Dio, ma non hanno nulla a che vedere. Inoltre le iniziative umane che non vengono da Dio non hanno ricadute sociali a vantaggio dei più poveri e bisognosi. L'uomo che le avvia non solo le considera possibili e grandiose, ma ha per fine se stesso. Sono opere autoreferenziali. Non temere se i percorsi su cui il Signore ti invia ti sembrano impossibili o di difficile percorrenza, è proprio una dichiarazione di autenticità e di originalità divina del percorso. Se rimani unito a Lui riuscirai a concluderlo in bellezza, ricavandone anche ciò che non avresti mai pensato di ottenere.

#opere #percorso

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Non lasciarti spaventare dalla difficoltà del percorso. Se è il Signore a chiedertelo, Egli ti sarà a fianco in ogni momento affinchè tu possa conseguirlo al meglio.
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"Sono io, non abbiate paura!"
 
Dopo ben 4 miglia di navigazione, quasi 6 km, vedersi raggiunti a piedi da un uomo che cammina sull'acqua, mentre è buio e il mare è addirittura agitato da un forte vento, certamente incute timore. Ma chi altri poteva essere a raggiungerli in quel modo se non Gesù? Chi avrebbe avuto un tale potere di camminare sulle acque? Chi un tale coraggio per affrontare le condizioni del mare persino a piedi? La paura è lo stato d'animo in cui vuole indurti il tentatore per paralizzarti, lasciarti senza speranza, mostrandoti che non c'è futuro, che non c'è più altra strada da percorrere. Il tentatore con la paura vuole che ti arrenda, che ti abbandoni a te stesso, che guardi ai tuoi limiti accettando l'idea di essere ormai sconfitto e senza più alcuna prospettiva. Inducendoti ad aver paura vuole farti accettare l'idea che non ci sono più soluzioni possibili, che l'idea di ricominciare è meglio scartarla definitivamente. Anche Gesù incute "paura". Perchè ti dimostra l'esatto contrario e anche questa prospettiva "spaventa". Quando vuoi arrenderti ti insegna che Lui è persino capace di camminare sulle acque, che in un attimo puoi raggiungere quella riva che per la tempesta pensi di non poter più toccare. Quando ti senti sconfitto ti fa vedere che ti viene incontro, che non è ancora detta l'ultima parola, che quel buio e quel mare agitato non sono una condizione permanente, ma solo un momento di una giornata ben più lunga, una tappa di una vita ben più ampia, una situazione difficile di un cammino iniziato che non merita di fermarsi all'improvviso. Gesù "spaventa" perchè cambia la prospettiva della paura in coraggio di ricominciare. All'opposto di chi ti induce ad arrenderti e ad abbandonarti a te stesso, ti dice "sono io", abbandonati a me.

#paura #affidarsi #verità
In breve

Le tue paure ti appartengono, per questo le senti vere. Ma non sono la Verità. La verità è che Gesù è con te e puoi ricominciare. Non aver paura.
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2024/04/30 10:42:29
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