TG Telegram Group Link
Channel: La Buona Novella - Commento al Vangelo quotidiano| Chiesa | Parola di Dio e vita | Annuncio | Giovani
Back to Bottom
Audio
Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Sabato
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
"Abbiamo faticato tutta la notte"

 
Dopo una notte passata a pescare e dopo aver lavato le reti all'indomani, il lavoro dei pescatori è ormai concluso. Eppure Gesù sconvolge i ritmi abituali della giornata di un pescatore e chiede di ritornare in mare, di riprendere le reti in mano e ricominciare a pescare. Chissà quanto sarà costato a Pietro quel si, quel fidarsi della richiesta di Gesù. Quando tutto sembra ormai concluso e ogni tentativo umano già sperimentato, Gesù ritorna a chiedere di riprovarci. A volte è difficile, soprattutto quando non ci sono nuovi elementi, nuove ragioni per riprendere in mano quanto già si riteneva di abbandonare. L'unica alternativa è fidarsi di Dio e prendere nuovamente il largo in attesa di sperimentare il risultato di quanto Gesù promette. Perchè non rimettersi in gioco ancora una volta piuttosto che rassegnarsi ad una pesca infruttuosa?

da La Buona Novella https://bit.ly/2UNtFjn

📖 NUTRI LA TUA FEDE 👇🏼
https://www.cognitoforms.com/LaBuonaNovella1/libri
In breve


Il Signore a volte ti permette di sperimentare fin dove puoi giungere con le tue forze e, con la sua presenza, ti invita ancora a rimetterti in gioco e riprovarci.

La Buona Novella|Il vangelo parla al cuore http://bit.ly/32KcmSP
Audio
Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Domenica 28 aprile 2024
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
"Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca"
 
 
Arrivano giornate nella nostra vita in cui ci capita di fermarci e di dirci: ma cosa ho costruito finora? Oppure momenti in cui, davanti alle difficoltà vissute da un figlio, non sappiamo cosa suggerirgli o cosa fare e come aiutarlo. O situazioni in cui, dopo aver speso tante energie, ed esserci donati sperando di risolvere le cose, ci rendiamo conto che in quel contesto, a quelle persone, non abbiamo più nulla da offrire. Se c'è una sensazione che accomuna tutti questi momenti di vita è proprio quella dell'immagine usata da Gesù nel Vangelo: tralci secchi che non hanno più nulla da offrire. È vero, è umiliante giungere a sentirsi così. Ma c'è solo un modo per poter dare un senso anche a questi momenti. Rimanere uniti a Gesù, come Egli stesso ci suggerisce. Vuol dire accettare che possano accadere momenti simili e riconoscere che probabilmente abbiamo puntato tutto su degli obiettivi umani. Tuttavia, pur avendo sperimentato il nostro fallimento e i nostri limiti, restare in Gesù vuol dire credere che quanto compiuto non è stato inutile. L'incapacità che sperimentiamo non è infruttuosa tutte le volte che la affidiamo al Signore. Solo il Tentatore mira a renderci delusi, amareggiati, umiliati. Chi decide di rimanere in Gesù, anche se non ci sono motivazioni umane per vedere le cose diversamente, sa che il Signore aggiungerà quanto noi non siamo stati capaci di compiere. Egli può servirsi di un nostro atto di umiltà per aiutarci a recuperare le occasioni perse, gli insegnamenti non dati o dati male. Rimani nel Signore, credi in Lui proprio quando ti senti più secco e Lui ti aiuterà a rifiorire ancora.

dVincenzo

#uniti #accettare #umiltà

🖋 Cosa pensi di questo commento al Vangelo? Fammelo sapere nei commenti
🎯 segui @labuonanovella per non perdere le prossime riflessioni quotidiane sul Vangelo
↗️ Condividi la riflessione con un amico o salvala nei "messaggi salvati"

📖 NUTRI LA TUA FEDE 👇🏼
https://www.cognitoforms.com/LaBuonaNovella1/libri
In breve


Anche quando ti senti secco, incapace di offrire qualcosa agli altri, di essere ancora utile in una situazione, scegli di rimanere in Gesù. Continua a confidare in Lui ed Egli ti aiuterà a rifiorire ancora.
Audio
Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Lunedì 29 aprile 2024
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
"Prendete il mio giogo e troverete ristoro"
 
 
Le sollecitazioni quotidiane, le responsabilità e gli impegni, i ritmi frenetici, facilmente inducono alla stanchezza fisica, ma soprattutto spirituale, quindi alla svogliatezza, alla pigrizia, al malessere. Quando non si cura la dimensione spirituale della vita, tutto questo è sentito in modo impersonale, come un "si deve", e si perde di vista la dimensione del dono, dell'offerta di sè per amore. Orientare ogni proprio dovere a Dio, offrendolo a Lui in segno d'amore è prendere il Suo giogo su di sè. Ogni fatica macinata dalla forza dell'amore non distrugge e non svuota il cuore, ma lo riempie di senso e di pienezza.

#svuota #riempie

dVincenzo

🖋 Cosa pensi di questo commento al Vangelo? Fammelo sapere nei commenti

📖 NUTRI LA TUA FEDE 👇🏼
https://www.cognitoforms.com/LaBuonaNovella1/libri
In breve


L'amore al Signore trasforma i doveri della tua giornata in occasioni per manifestare il tuo Amore per Lui e per intensificare attraverso ogni cosa la relazione con Lui.
Audio
Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Martedì
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,27-31a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
"viene il prìncipe del mondo"
 
Prima della sua passione e morte Gesù comunica agli apostoli quello che gli accadrà. È l'ora del maligno, del principe del mondo che si accanirà su Gesù fino alla sua morte. Tuttavia contro Gesù non ha alcun potere perchè risorgerà vincendo sulla morte. Tuttavia questo momento di "buio", in cui tutto sembra nelle mani del maligno, è necessario affinchè gli uomini conoscano che Gesù ama il Padre ed è disposto a compiere la sua volontà fino alla fine.
Quando anche nella tua vita sembra giunta l' "ora delle tenebre", e tutto sembra in mano al principe del mondo, persevera nella fede in Dio. Il male non può nulla e non ha alcun potere su Dio, ma nelle situazioni difficili tu custodisci il tuo amore per Dio e chiedigli di aumentarlo dentro di te per accogliere quello che stai vivendo, mettendolo nelle sue mani.

📖 NUTRI LA TUA FEDE 👇🏼
https://www.cognitoforms.com/LaBuonaNovella1/libri
In breve

L'amore più forte è proprio quello che vien fuori dalle prove più dure, e che resta perseverante nelle difficoltà. Chiedi al Signore la fede per guardare oltre il "tempo della prova".
HTML Embed Code:
2024/04/30 09:29:17
Back to Top