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Channel: il Vangelo del giorno
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🕯 Meditazione #meditatio
Il Signore ha fatto grandi raccomandazioni ai suoi discepoli perché il loro spirito scuotesse, come si scuote la polvere, quanto vi è di terreno nella natura e così giungesse al desiderio delle realtà soprannaturali; secondo una di queste raccomandazioni, coloro che si indirizzano verso la vita di lassù devono essere più forti del sonno e tenere sempre vigilante il loro spirito. (...) Voglio parlare di quella sonnolenza di coloro che sono sprofondati nella menzogna della vita a causa di quei sogni illusori che sono gli onori, le ricchezze, il potere, il fasto, il fascino del piacere, l’ambizione, la sete di godere, la vanità e tutto ciò che l’immaginazione porta gli uomini superficiali a perseguire follemente. Queste sono tutte cose che passano con la natura effimera del tempo; appartengono alla sfera dell’apparire(...); appena sembra che esistano già scompaiono, come le onde sul mare. (...)
Perché il nostro spirito sia libero da queste illusioni, il Verbo ci invita a scuotere dagli occhi della nostra anima questo sonno profondo, affinché non scivoliamo lontani dalle vere realtà, attaccandoci a ciò che non ha consistenza. Per questo ci propone la vigilanza dicendo: “Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese” (Lc 12,35). Infatti la luce, brillando davanti agli occhi, caccia il sonno, e i fianchi stretti nella cintura impediscono al corpo di cedere. (...) Chi ha la temperanza come cintura vive nella luce di una coscienza pura; la fiducia filiale illumina la sua vita come una lampada. (...) Se vivremo in questo modo, entreremo in una vita simile a quella degli angeli.
Venerdì 11 Novembre : San Gregorio Nisseno
🙏 Preghiera #oratio
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge dell'amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la tua grazia, fino alla venuta di Gesù Cristo nostro Signore, quando ti loderemo nei secoli eterni. Amen
❤️ Contemplazione #contemplatio
Resta in silenzio per un momento...
👣 Vita #actio
È una visione apocalittica quella che oggi ci presenta Gesù. È posta in questo giorno in vista della fine ormai prossima dell'anno liturgico. Gli ultimi tempi dovrebbero servire sempre per maturare più approfondito esame di coscienza sulla situazione reale in cui ciascuno si trova. Ciò anche perché è sempre nascosto il rischio di lasciarsi trascinare ed ingoiare dal tempo e cadere in una specie di torpore e di passiva rassegnazione alla mediocrità. Perdere la memoria, diventare cecuziènti, non accorgersi dei segni dei tempi, affidarsi a fragili ed instabili sicurezze, è la tentazione ricorrente per i singoli e per le collettività. Si cade in un apparente comodo torpore, convinti di aver trovato il gradino più confortevole su cui fermarsi. Sono frequenti i richiami di Dio di scuotersi dal sonno, di sorgere, di aprire gli occhi, di guardarsi intorno e dentro l'anima, di ascoltare la sua voce. Trovarsi impreparati dinanzi alla fine del tempo che ci viene donato, al Signore che viene inatteso, significa soccombere e lasciarsi travolgere dagli eventi, essere sorpresi ed impreparati. Volersi salvare con le proprie forze ci condanna inevitabilmente alla sconfitta e alla perdita definitiva della nostra vita. Per avere però la forza e la convinzione di perdere la vita per Cristo per salvarla per l'eternità occorre la luce della divina sapienza e la grazia che ci santifica. Il vero significato dei tragici eventi che i brani apocalittici ci descrivono, vanno colti nel loro vero e più profondo significato: la vera irreparabile tragedia, la disfatta totale dell'uomo è la perdita della propria anima, l'aver smarrito la via della luce e il calarsi nelle tenebre della morte eterna. È un invito, quanto mai opportuno alla continua conversione, alla prudenza, alla preghiera assidua, alla vigilanza. Così esorta i primi cristiani l'evangelista e ci ammonisce: «Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati». E san Paolo insistentemente scriveva ai primi cristiani: «Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!», «Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti». Insiste con il dire: «Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi». E san Pietro nella sua prima lettera esorta: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede». Il ritorno è sempre possibile. Torniamo a Lui.
A cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
👓 Approfondimento #blogvangelo
Per leggere o ascoltare di più...
🔊 Audio #vdg111122
Da ascoltare se oggi vai di fretta...
#audiovangelo by silvestrini
Lc 17,26-37
🗣 silvestrini.it
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🌿 UN VOCE CHE INVOCA CON FEDE #vdg121122
📖 Letture #lezionario
1ª lettura: 3Gv 1,5-8
Salmo: Sal 112
Vangelo: Lc 18,1-8
📜 Lc 18,1-8 #vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi giustizia contro il mio avversario".
Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi"».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore
🔍 Commento #lectio
“Quando verrà il Regno di Dio?” (Lc 17,20); “Così accadrà nel giorno del Figlio dell’uomo … Dove, Signore” (Lc 17,30.37). Gesù ha appena dato un insegnamento sui tempi ultimi, sulla venuta nella gloria del Signore. L’interesse di chi lo ascolta è “quando, dove”, ma per Gesù la vera questione è un’altra: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (v. 8). Non è questione di se e quando, ma di come. Gesù di fronte a questi quesiti cerca di ricondurre l’attenzione dei suoi discepoli e di tutti noi, oggi, sull’essenziale: l’esistenza che ci è stata data in dono è come scegliamo di vivere “l’oggi e il non ancora” del suo Regno. Come ci troverà il Figlio dell’uomo alla sua venuta? Come ci trova oggi il Signore che ci visita?
Come una vedova? Le vedove, assieme a orfani e stranieri sono le categorie più bisognose e più fragili nel popolo di Israele. La vedova non possiede nulla, è la povera bisognosa per eccellenza. Lo sa, lo sperimenta tutti i giorni, e sa che per vivere dipende dagli altri, ha bisogno di qualcuno che la difenda, che si prenda cura di lei. La vedova vive la “necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai” (v. 1).
La vedova possiede solo la sua voce, la sua tenacia e perseveranza, per gridare e invocare giustizia verso colui che invece è un “giudice che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno” (v. 2). La vedova possiede la forza di una fiducia certa che la fa perseverare, urlare, addirittura essere importuna e quasi violenta, di fronte a un uomo “senza legge, ingiusto”. Ha solo questo: l’umile, bisognoso invocare, “pregare”, per ottenere giustizia. Questa la sua unica via per poter vivere una vita degna. Insiste, sempre. La sua fede-fiducia, anche di fronte alle ingiustizie che viveva, non viene meno, non si scoraggia: essa invoca, chiede, per una vita degna, giusta. E il giudice, senza legge, si lascia convincere, cede di fronte alla perseveranza, alla forza di vita che questa povera donna bisognosa porta in sé.
Dio non è certo come il giudice, egli “infatti, ama tutte le cose che esistono ... Signore, amante della vita” (cf. Sap 11,24.26). Come può quindi non ascoltare la voce supplicante di chi, bisognoso, si rivolge a lui? Così Gesù ci spinge a porci di fronte al Padre della vita: bisognosi, come una vedova, di ogni cosa, bisognosi della sua attenzione, del suo amore, della giustizia che solo lui ci può dare. Invocandolo come colui che è il “Padre degli orfani e difensore delle vedove” (Sal 68,6), con questa fiducia.
Non è quindi questione di quando o dove avverrà la venuta gloriosa del Figlio dell’uomo: la certezza della salvezza che Dio ci dona è Gesù stesso, oggi, qui e ora. Ciò che conta è come, con quale voce noi continuiamo a rivolgerci a lui. Non c’è un momento, un tempo ideale: è “giorno e notte” (v. 7) che Dio attende e ascolta la nostra voce che grida a lui. Non c’è un modo migliore o peggiore: egli ci attende e accoglie “prontamente” (v. 8), anche quando siamo talmente insistenti da divenire importuni, fastidiosi, perché accoglie il nostro totale fare affidamento in lui.
E noi, come una vedova, riconosciamo che la nostra vita trova pienezza e senso solo in quella voce innalzata verso di lui, in fiduciosa attesa? Noi, di fronte alle ingiustizie che continuano, alle sofferenze, alle guerre: ci scoraggiamo o continuiamo a invocare e sperare, con fede (cf. v. 8)?
sorella Elisa, monastero di Bose
🕯 Meditazione #meditatio
Beato l'uomo che riconosce la sua debolezza. Poiché questa conoscenza è in lui fondamento, radice, principio di ogni atto buono. (...) Quando un uomo sa di aver bisogno dell'aiuto di Dio, prega molto. E più prega, più il suo cuore è diventa umile. (...) Con questa comprensione, conserva la preghiera è come un tesoro nella sua anima. E la sua gioia è così grande che la sua preghiera diventa azione di grazie. (...) Guidato da questa conoscenza egli contempla la grazia di Dio, Gli parla, Lo loda e Lo glorifica, Gli dice la sua gratitudine col cuore colmo di meraviglia.
Chi è giunto veramente, non per immaginazione, a portare questi segni e a vivere questa esperienza, sa ciò che dico e nulla potrà contrastarlo. Che non desideri più la vanità, che perseveri nella via di Dio con la preghiera continua, nel timore di perdere l'abbondanza dell'aiuto divino!
Questi favori sono dati all'uomo dal momento in cui riconosce la propria debolezza. Desiderando intensamente l'aiuto di Dio, si avvicina a Dio restando in preghiera. E quanto più s'avvicina a Dio per sua volontà, tanto più Dio si avvicina a lui attraverso i suoi doni e non lo priva della sua grazia, per via della sua grande umiltà. Poiché un tale uomo è come la vedova che non smette d'importunare il giudice perché le renda giustizia nei confronti del suo avversario. Dio pietoso tarda a concedere le sue grazie perché l'uomo in questa attesa sia spinto ad avvicinarsi a Lui, a restare vicino a Colui dal quale viene il suo bene, di cui ha tanto bisogno.
Sabato 12 Novembre : Isacco di Siria
🙏 Preghiera #oratio
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

Signore del cielo e della terra, domandi che ti cerchiamo con tutta la mente, che ci affidiamo a te con tutto il cuore. Accogli nelle tue braccia, dove ti chiediamo di tenerci stretti quando ci vedi dubbiosi e frastornati. In Cristo Gesù nostro Signore. Amen
❤️ Contemplazione #contemplatio
Resta in silenzio per un momento...
👣 Vita #actio
Pregare sempre, senza stancarsi è visto come una inderogabile necessità per ogni credente. Possiamo pur dire, per ogni uomo. È insopprimibile in noi il desiderio del trascendente, del divino. È ìnsito nella nostra natura il bisogno di scoprire la prima fonte del nostro esistere e nel contempo l'urgenza di stabilire una comunione con colui che noi chiamiamo Padre. La preghiera dunque, prima di tradursi in parole, in gesti, in segni visibili, sgorga dall'anima come ricerca della verità. La verità su Dio e la verità su di noi ci rende veramente liberi, dona cioè a ciascuno la sua vera identità. In questo noi scopriamo la verità dell'essere e di conseguenza la verità del nostro operare. Diventa così coerente il nostro agire. Senza questi voli dell'anima ci condanniamo al buio e riduciamo la nostra esistenza agli strati più bassi del vivere. Ci viene da pensare, anche sulla scia delle nostre quotidiane esperienze, che sia quasi impossibile pregare sempre e senza stancarsi. È davvero impraticabile quel precetto se limitiamo la nostra preghiera alla recita verbale delle nostre orazioni. Se però scatta in noi quella meravigliosa molla che ci lancia con forza verso Dio nell'amore e nella comunione incessante e crescente, allora sì che ci convinciamo che la preghiera non ammette pause e non soffre stanchezza. Taceranno forse le nostre labbra, ma il cuore non smetterà mai di pulsare intensamente verso Dio. Anzi, ad ogni preghiera, ad ogni fiotto d'amore seguirà una comunione sempre più intima e sperimenteremo come più si prega, più si ama e maggiore sarà il bisogno di amare e di pregare. Altro che stanchezza... diventiamo innamorati di Dio e Dio verrà a noi e prenderà stabile dimora in noi. Sarà poi Lui stesso a pregare in noi, con noi e per noi. È proprio vero che s'impara a pregare pregando. Gli inizi come sempre sono irti di difficoltà e ciò sia per le nostre umane debolezze sia perché quel fuoco che arde e non si consuma conserva sempre i segni imperscrutabili del mistero. Il primo dono da chiedere è allora quello della perseveranza e poi mai iniziare una preghiera senza aver premesso l'invocazione allo Spirito Santo.
A cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
👓 Approfondimento #blogvangelo
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🔊 Audio #vdg121122
Da ascoltare se oggi vai di fretta...
#audiovangelo by silvestrini
Lc 18,1-8
🗣 silvestrini.it
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2024/06/26 12:08:23
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